“Il teatro è quel luogo dove tutto è finto ma niente è falso”. Intervista a Salvo Caminita

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Salvo Caminita, è un attore palermitano. La sua passione affiorì durante i primi anni della sua giovinezza. Il suo percorso artistico, iniziò a maturare durante il periodo in cui faceva l’animatore, che gli consentì di avere i primi approcci con il pubblico. La sua disinvoltura nel saper padroneggiare il palcoscenico, ha fatto si che Salvo intraprendesse la carriera da attore. Vi riportiamo di seguito l’intervista che Salvo ci ha gentilmente rilasciato.

Ciao Salvo, come tanti, inizi il tuo percorso artistico presso i villaggi turistici. Come nasce questa tua passione per il palcoscenico?

Ciao e grazie per avermi contattato.
E’ sempre bello raccontarsi e mi emoziona sempre farlo. Che dire di me, a livello professionale diciamo che l’animazione turistica per prima mi ha fatto sperimentare il contatto col pubblico e giornalmente vivere il palcoscenico con gli spettacoli serali, ma credo che la passione e l’amore per il teatro ed il palcoscenico in generale credo abbia radici molto più lontane, fin da quando ero un pargolo direi. Mi sono sempre sentito come un fusillo in un pacco di rigatoni ecco, lo so la metafora può sembrare al quanto spicciola ma se ci penso bene è così che mi son sempre sentito. All’età di 6 anni mi ricordo che prendevo la spazzola di mamma e cantavo d’avanti lo specchio improvvisando il mio festival di sanremo. Era lì che io presentavo e cantavo ripercorrendo tutte le canzoni ed imitando le pure le voci. Ecco voci.. la parola esatta è questa.. voci interiori che ho sempre avuto e che poi ad oggi sono diventati personaggi o parodie. Ricordo che cominciai anche con le imitazioni dei professori e dei compagni, li prendevo in giro ovviamente, ma erano caricature che emergevano da me in modo spontaneo, così naturale ed improvviso che non sapevo da dove uscissero fuori.. come se stessi partorendo qualcosa… un parto naturale direi. Quasi avessi una conformazione uterina che sfornavo personaggi e battute senza capire come succedeva. Che poi è quello che succede oggi con i miei personaggi e testi. Ma la cosa più sorprendente che già a scuola avevo un riscontro positivo, suscitando ilarità e risate nei maestri come nei compagnetti stessi, che mi avevano già a quell’età etichettato come lo showman della classe se non della scuola. Infatti ogni manifestazione inter-scolastica era affidata alla mia naturale capacità d’intrattenere il pubblico. Ricordo, e mi viene da ridere ogni volta che la racconto, di una recita scolastica dove io fui scelto come presentatore… non l’avessero mai fatto, dove presentare in questo spettacolino nel quale dovevano esibirsi molti tra i miei i compagni di scuola che per l’occasione avevano preparato delle piccole performance, chi canto, chi poesia etc.. ricordo che lo spettacolo ovviamente in sostituzione delle ore scolastiche doveva iniziare alle 9 ed io feci un’apertura alla Pippo Baudo sconvolgente… mi presi 1 ora di assolo e dietro le quinte il primo ad esibirsi aspettava me impaziente…e i maestri che mi facevano nello sfondo di questo piccolo teatrino della scuola…segno con la mano di stringere.. stringi.. taglia..chiudi che ora viene marco…. ma io niente ero preso da questa foga voyeuristica … Oh Dio mio stare sul palco… con un microfono in mano e non più la spazzola… vestito d’eccezione…le luci… il pubblico.. ma che è bello.. questo pensai.. e poi dissi e mo chi scende più da qui… è il mio mondo….la voglia immane di dire.. raccontare.. far ridere.. trasmettere… questo è quello che mi accompagna fino ad oggi. Pensate insomma ad un bambino impazzito che si mette a fare Pippo Baudo all’età di 6 anni… credo che poi proprio per quello spettacolino non mi fecero più condurre altri spettacoli e fui portato a farmi vedere da uno bravo… ahahaha … non riuscivano a capire se ero posseduto dallo spirito di Pippo Baudo (che tra l’altro non era nemmeno morto e non lo è tutt’ora) o ero soltanto un bambino con un mondo interiore particolare che potremmo definire forse: artista in divenire o potenziale… se ci pensate bene ho anticipato le trasmissioni Io canto e Ti lascio una canzone… Dovrei farmi pagare i diritti d’autore!
Poi vabbè negli anni successivi avvengono tante di quelle cose.. i primi spettacoli al liceo ed all’Università, l’animazione turistica nelle vacanze estive e i primi personaggi e testi scritti da mano mia, fino ad arrivare ad una completa crescita che mi vede comunque artista a 360° che porta in giro per l’Italia i suoi spettacoli e personaggi.
Quindi la risposta alla domanda è.. che da quando sono nato che ho problemi.. ehm… è nella mia infanzia che tutto quello che sono e faccio adesso trova la sua origine.
Ma quanto m’acchiappa sta risposta alla tipo Super Quark… una cosaaaa pazzesca proprio.

Cosa provi quando ti esibisci davanti al tuo pubblico?

È una successione di sentimenti che si scatenano dentro di me. Tutto parte da quando si decide la data di uno spettacolo è già lì che sento le farfalle allo stomaco, perchè è già lì che penso e cerco di capire cosa può o non può piacere al pubblico. Ed hai una grande responsabilità perchè il pubblico paga per vederti e si aspetta sempre qualcosa di sconvolgente, nuovo, originale e di mai visto. L’adrenalina sale sempre di più e comincio a scrivere il mio spettacolo e quello che è tutta la logistica da palco, testi, personaggi, trucchi e parrucche, luci, musiche, costumi e accessori… insomma una meticolosa ricerca di quello che poi sarà il prodotto finale.. è il lavoro di mesi ed è pazzesco. Un parto insomma, questo del parto è un concento che esprimerò parecchie volta mi sa perchè quando nasce uno spettacolo è come se fossi in gestazione.
Allora la settimana che porta al debutto sembra interminabile, la data non arriva mai… e vivo un momento di cannabis anestetico, come lo definisco io… nel quale mi chiudo in me stesso nella mia camera, contemplo i testi, ripasso, riprovo, prova trucco, prova costumi, canzoni, musiche, luci..etc.. che sembro emarginato socialmente, che mi cresce la barba alla Biagio Conte e non mangio per giorni che mia madre inizialmente credeva stessi davvero male… io la chiamo fase Iperuranio (cit. Platone) quel mondo delle idee dove solo io posso stare con le mie idee e creare, come un compositore di musica creare le mie opere che poi andranno in scena. I miei figli che nascono da me e che si palesano ad un pubblico che viene a vedere quello che ho da dire. Li poi sul palco che è un’adrenalina fortissima che mi riprendo a distanza di 2 giorni dallo spettacolo. Ma poi quando va bene è una grande soddisfazione ed emozione.. e ringrazio sempre tutti per il sostegno che mi danno. È una sensazione empatica tra me e il pubblico, i miei spettacoli sono sempre interattivi, io parlo con la gente, io canto con loro, rido con loro e qualche volta piango anche con loro. Siamo a stretto contatto, non c’è distanza palco e realtà si interagisce e questo credo che la gente lo senta.

Hai mai frequentato scuole di recitazione?

Non credo molto nelle “SCUOLE” di recitazione, spesso si improvvisano scuole e chiedono cifre esose per iscrizioni etc che non corrispondono all’offerta formativa che offrono… e parlo per cognizione di causa perchè ne ho cercate tante a Palermo, che per tanti motivi non è Roma che penso sia una delle poche città dove fare formazione artistica, per quanto riguarda scuole ed accademie. Una su tutte la Silvio D’amico, che non ho voluto frequentare perchè ho scelto una formazione prettamente comica (anche se nei tanti laboratori che h frequentato ho sperimentato pure il drammatico). Quindi ecco che frequento tra Roma e Palermo innumerevoli Laboratori, stage o workshop.
Ho studiato tanto e con tanti artisti, e mi è servito tutto.
Laboratorio di recitazione con Ernesto Maria Ponte, come ex allievo di Gigi Proietti a Roma e noto cabarettista;
Laboratorio di dizione con Rinaldo Clementi;
Laboratorio di Recitazione Teatro Off Roma;
Corso di danza contemporanea;
Corso di canto e interpretazione;
Stage di Musical;
Laboratorio di comicità e scrittura con Ficarra e Picone;
Laboratorio di comicità Le spine nel fianco;
Stage di recitazione e parodia con A. Marchesini, M. Lopez e T. Solenghi.
Stage di recitazione con Luca Zingaretti;
Laboratorio di cabaret con Matranga e Minafò.
Ecco la mia formazione che va dai 20 anni in poi… studio sempre.. ricerco sempre e mi aggiorno.. la ricerca azione è alla base del mio lavoro. E’ questa formazione che mi ha offerto la preparazione giusta per poter spaziare dal comico al drammatico, dal musical alla commedia. E spero sempre di farlo nel meglio dei modi.

Parlaci della tua esperienza al laboratorio di Ficarra e Picone e successivamente al laboratorio di Ernesto Maria Ponte.

L’esperienza del laboratorio di Ficarra e Picone arriva per caso ed è stato il monito per capire che io davvero volessi fare questo nella mia vita: fare l’attore comico, fare teatro, vivere con questo e di questo.
Mi presentai ai provini con un amico, già mio compagno al laboratorio di E. M. Ponte (si i due lab. si intrecciarono a quel tempo). Quindi mi presentai ai provini con questo pezzo parodia che si chiamava (e si chiama perchè lo propongo ancora) “Una notte di nozze al Nord ed una notte di Nozze al sud” giocando sulle differenze esistenziali e di costume di questi due spaccati dell’Italia e fu subito risata da parte di tutti. Insomma passammo il provino ed accedemmo al Laboratorio da lì tanta scrittura e tanti spettacoli, visionati dall’accurata attenzione di importanti autori di diversi attori comici e cabarettisti. La sede ricordo fosse il teatro Agricantus che si prestava molto a quello che era il nostro format, provavamo i nostri testi e personaggi di fronte ad un pubblico e sperimentavamo. Insomma crescevamo sempre di più e si era creato un gruppo fantastico. Sono stati due anni intensi e formativi. Nel frattempo però frequentavo il Laboratorio di E. M. Ponte dove mi approcciavo ad una diversa forma d’arte più teatro drammatico, più recitazione forte, dizione, più actor studio, Stanislavskij, Brecht, Strasberg.. insomma cose più impegnate ed impegnative. L’immedesimazione, la respirazione, l’interpretazione e la dizione.. ricordo che ho imparato molte più cose con la desinenza in -zione al corso di Ponte che a scuola. Però è stato bellissimo perchè mi è servito poi per far parte del cast del Film Cefalonia sin onda su Raidue nel 2005.
Tutte i due i Laboratori li porto con me da sempre.. come tutte le altre esperienze formative del resto, ritengo siano state tutte fantastiche esperienze formative e d’aggregazione con diversi artisti emergenti che spesso oggi incontro nei teatri della città. Alcuni sono cresciuti artisticamente, altri no, altri ancora hanno smesso ed altri sono spariti.

Quali sono i tuoi personaggi che interpreti durante i tuoi spettacoli?E quali quelli a cui sei più affezionato?

In totale io ho scritto più di 50 personaggi e tutti hanno trovato ampio spazio in questi anni di carriera ed ormai sono 16 anni circa che faccio spettacoli, tra teatri, piazze, locali e villaggi in tutta Italia.
Beh i miei personaggi variano molto per esempio io propongo molte parodie tra cui:
Samara Morgan di The Ring;
Tonino Il Gladiatore;
Rossetta Hoara di Via col Vento;
Il Bambino di The sixth sense;
Avariat (parodia di Avatar);
Romeo e Rosetta (Parodia di Romeo e Giulietta);
Donna Francisca (Il segreto);
Rosy Abate (Squadra antimafia)
etc etc…

Poi i personaggi nati dalla realtà e le caricature:
Pompeo il caso umano;
Teresa la vicina di casa;
Graham;
La professoressa universitaria Epifania Sgrammalvo;
Anna Tatangelo, Conchita Wurstel, Gigliola Cinguetta, Gisy Ferretti;
Barbara D’urso;
Laura Boldrini, Giorgio Napolitano,
etc etc,
Ed anche tanti monologhi di vita vissuta, di satira e di costume
Sono legato a tutti i miei personaggi, fanno parte di me, sono le mie voci interiori come dico io, le mie personalità multiple, non potrei sceglierne uno. Però posso dire che ognuno di loro ha scelto me, mi è apparso e mi ha detto creami, fammi nascere e generami e quindi sono tutti miei figli, ecco che ritorna il parto. Ma sarà voglia di paternità secondo me! Bah.
Ultimamente però sono molto appassionato e vicino ad un personaggio che sto proponendo spesso in giro per l’Italia di cui ne ho studiato storia e carriera e mi ha affascinato molto.. avicinandomi sto parlando di Gabriella Ferri, alla quale mi trovo molto vicino a quello che ha vissuto, come l’ha vissuto e come si donava sul palco ed al pubblico. Quest’anima comica pronta a dare sorrisi ma evidentemente sola nell’io… triste e comica allo stesso tempo…. che rivede nel palco la sua unica ancora di salvezza alla solitudine.. Ecco un’artista credo sia questo, un comico maggiormente lo è, che se ci pensiamo bene tutto riconduce alla prima domanda: mi sento come un fusillo in un pacco di rigatoni. Tutto combacia. È un’artista che stimo molto la ritengo una grande artista, un pezzo di arte italiana che non c’è più. E ne sto proponendo proprio in questo periodo un tributo con i suoi testi, le sue musiche e le sue canzoni.

Il tuo sogno nel cassetto?

Il mio sogno è quello di continuare a fare a quello che faccio e continuare a proporre al pubblico la mia passione. Non voglio smettere di scrivere e creare. Il teatro per me è un sogno, quindi voglio continuare a sognare.

Cosa bolle in pentola?

Tante cosette! Un nuovo spettacolo in teatro completamente diverso dall’ultimo con artisti pazzeschi, poi dopo il successo di quest’estate a roma un altro tour di spettacoli in giro per l’Italia, poi una web serie e poi un po’ di tv a Palermo e non solo.. ma tutto top secret.. lo scoprirete presto… nella mia pagina facebook e nel mio sito quando sarà tutto confermato troverete tutte le info.. sto lavorando per voi!
Non mi fermo.. mai.

Ciao ragazzi vi saluto e vi ringrazio.. un abbraccio a Raccontami di Te e ricordate
“Il teatro è quel luogo dove tutto è finto ma niente è falso”.
Salvo Caminita

Contatti:
Facebook: Salvo Caminita
Pagina ufficiale: Salvo Caminita teatro e cabaret

Sito Internet: http://salvo-caminita.webnode.it/

Youtube: salvo caminita

Ringraziamo Salvo per averci rilasciato questa intervista.

Cordiali Saluti

Alba e Nicolò

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